Ti ho già parlato di mal di schiena e dolori alle gambe che possono verificarsi quando ci sono in atto dei processi infiammatori come la sciatalgia o la lombalgia. Spesso questi disturbi sono i sintomi di una patologia chiamata stenosi vertebrale. Oggi ti spiego di cosa si tratta e come affrontarla.
Che cos’è la stenosi vertebrale
La stenosi vertebrale o stenosi spinale è una patologia che interessa la colonna vertebrale e comporta il restringimento del canale vertebrale o canale del rachide. Il canale rachideo è un canale osseo, formato dalle vertebre, al cui interno si trova il midollo spinale. Sulle vertebre si innestano le fibre nervose che costituiscono le radici del sistema nervoso periferico: si tratta dei nervi motori che controllano il movimento muscolare.
Il restringimento del canale vertebrale provoca quindi la compressione del midollo spinale e delle terminazioni nervose: ecco perché chi è affetto da questa patologia soffre di mal di schiena e di dolori muscolari.
La stenosi spinale può presentarsi in diverse zone della colonna vertebrale. Si parla di stenosi cervicale quando si produce la compressione delle vertebre cervicali (da C1 a C7); invece, se il restringimento avviene nella zona lombo-sacrale, parliamo di stenosi lombare (vertebre L1-L5 e S1-S2).
Stenosi del canale vertebrale: cause
La stenosi del canale vertebrale può essere:
- congenita: dovuta a una malformazione delle vertebre o provocata da altre patologie presenti alla nascita;
- post-traumatica: in seguito a eventi traumatici, come le fratture ai danni della colonna vertebrale. Anche piccoli traumi ripetuti nel tempo possono provocare il restringimento del canale vertebrale;
- degenerativa: la forma più comune della patologia stenotica. Solitamente colpisce le persone dopo i 60 anni di età, quando la colonna vertebrale comincia a cambiare forma a causa dell’invecchiamento.
L’avanzare dell’età, la sedentarietà e il poco movimento contribuiscono al sovraccarico della colonna vertebrale e al deterioramento delle articolazioni. L’artrosi è la principale responsabile della deformazione del canale vertebrale e della comparsa della stenosi spinale. Difatti, a seguito della degenerazione della cartilagine che separa i dischi intervertebrali, possono formarsi degli osteofiti, piccole escrescenze ossee che riducono lo spazio disponibile all’interno del canale vertebrale, bloccando il passaggio del midollo spinale e dei fasci nervosi.
Altre possibili cause sono:
- deformazioni dei dischi vertebrali;
- spondilolistesi (uno scivolamento delle vertebre l’una sull’altra).
Più raramente, la stenosi vertebrale è una conseguenza secondaria di processi infiammatori come l’artrite reumatoide, di problemi metabolici come la malattia di Paget o di tumori ossei.
Ti ho già anticipato che le zone più colpite da stenosi sono il canale cervicale e il canale lombare. Vediamo adesso quali sono i sintomi che caratterizzano questa patologia.
Stenosi cervicale e stenosi lombare: sintomi
Uno dei primi sintomi della compressione del midollo spinale e delle vertebre lombari è sicuramente il dolore: mal di schiena, dolori alle gambe e al collo possono però essere confusi con sintomi di altre patologie a carico della colonna vertebrale, come ad esempio l’ernia del disco.
Come riconoscere quindi la stenosi spinale?
A differenza dell’ernia del disco, la stenosi vertebrale provoca un dolore che insorge in maniera graduale e diventa cronico nel tempo. Quando la stenosi interessa il canale cervicale, tra i sintomi più ricorrenti ci sono la debolezza, l’intorpidimento e il formicolio agli arti superiori, a cui si aggiungono fitte dolorose quando si muove il collo verso il petto.
Molto più spesso, però, la stenosi si presenta a livello lombare. Difatti, la zona lombo-sacrale della colonna vertebrale è quella maggiormente soggetta alle sollecitazioni. In caso di stenosi vertebrale lombare i sintomi più frequenti sono:
- lombalgia, dolore ai glutei, infiammazione del nervo sciatico;
- formicolio alla coscia;
- gonfiore ai piedi e alle caviglie;
- perdita di sensibilità alle dita dei piedi;
- rigidità della colonna vertebrale;
- perdita di equilibrio.
In particolare, uno dei campanelli d’allarme per riconoscere la stenosi lombare è la claudicatio motoria, una sensazione di debolezza alle gambe e la difficoltà a camminare in posizione eretta. Il restringimento del canale lombare ostacola la trasmissione degli impulsi nervosi dai nervi motori ai muscoli. Spesso, chi soffre di questo disturbo ha la tendenza a camminare curvato in avanti perché la flessione del tronco aiuta la distensione e allevia il dolore; oppure tende a fare molte soste durante una passeggiata perché ha la necessità di sedersi e appoggiare la schiena per scaricare la tensione.
Stenosi vertebrale lombare: diagnosi
Se hai alcuni di questi sintomi, contatta subito il tuo medico di base! Come ti ho già spiegato, alcuni sintomi sono comuni anche a più patologie, quindi una diagnosi corretta è indispensabile prima di ogni cura.
Gli esami principali da fare per confermare una diagnosi di stenosi vertebrale sono:
- la radiografia della colonna vertebrale, che evidenzia il grado di artrosi, la presenza effettiva di un restringimento del canale vertebrale e di osteofiti;
- l’elettromiografia, che serve a valutare la funzionalità dei muscoli e la velocità di trasmissione degli impulsi nervosi;
- la risonanza magnetica, che permette di osservare direttamente il canale vertebrale.
Stenosi vertebrale lombare: cure
In seguito all’esito di questi esami, il medico specialista potrà indicarti l’approccio terapeutico più adatto al tuo caso. Non sempre è necessario l’intervento chirurgico per trattare la stenosi vertebrale. Infatti, in alcuni casi, basta una terapia conservativa a base di farmaci neurotrofici, antinfiammatori e antidolorifici. A seconda del grado di stenosi vertebrale, per molte persone può essere sufficiente la fisioterapia.
Un’altra opzione che può dare un valido aiuto a tutte le persone che soffrono di questo disturbo è la terapia del dolore. Quest’ultima può essere efficace per tutte le persone che soffrono di stenosi vertebrale e non possono affrontare un intervento chirurgico. In questi casi, il dolore cronico può essere trattato grazie a infiltrazioni o con la radiofrequenza: gli impulsi elettrici colpiscono il punto di insorgenza del dolore, trasformandolo in un formicolio.
Nei casi più gravi, quando le terapie conservative non bastano, lo specialista potrà consigliarti il ricorso alla decompressione chirurgica per allargare il canale vertebrale. Ecco gli interventi chirurgici più comuni:
- inserimento di un distanziatore interspinoso, una tecnica mini-invasiva per sostenere le vertebre e creare uno spazio tra le radici nervose;
- laminectomia, che consiste nella rimozione delle lamine vertebrali per eliminare la compressione del canale lombare.
Se necessario, il chirurgo potrà anche stabilizzare la colonna vertebrale, inserendo delle viti e delle piccole piastre metalliche.
Spero che questo articolo ti sia stato utile. Ti lascio con alcuni consigli per contrastare il processo degenerativo causato dalla stenosi vertebrale:
- fai attenzione alla postura: un corretto equilibrio evita di sovraccaricare la colonna vertebrale;
- rafforza la muscolatura: fai ginnastica dolce e segui un programma di esercizi mirati a migliorare l’elasticità della schiena;
- parla con il medico della possibilità di usare un supporto lombare.
Ricorda che la migliore cura è la prevenzione.