Ho già affrontato l’argomento “dolore al ginocchio”, con un articolo in cui ho fatto una panoramica sulle possibili cause della gonalgia. Oggi voglio concentrarmi su due patologie infiammatorie a carico della rotula: la sindrome femoro-rotulea e la tendinite rotulea.
La sindrome femoro-rotulea o patello-femorale
La sindrome femoro-rotulea, detta anche patello-femorale, è un processo flogistico, cioè infiammatorio, dovuto a un eccessivo attrito tra la regione posteriore della rotula e la regione terminale del femore.
I sintomi della sindrome femoro-rotulea
Il sintomo caratteristico di questa patologia è il dolore nella parte anteriore del ginocchio che si presenta in alcune situazioni specifiche, per esempio mentre si percorre una rampa di scale, ma anche dopo essere stati seduti a lungo (questo sintomo è detto in gergo “segno del cinema”). Inoltre, in fase di flesso-estensione del ginocchio, si può avvertire una sensazione di scroscio e crepitio.
Ma da cosa ha origine la sindrome patello-femorale?
Le cause principali della sindrome femoro-rotulea
Sono state individuate tre cause principali che possono provocare l’insorgenza di questa patologia dolorosa del ginocchio:
- un malallineamento rotuleo, che crea quindi dei conflitti tra rotula e femore;
- una disfunzione muscolare: muscoli deboli o poco allungati che non permettono il corretto movimento della rotula;
- un sovraccarico funzionale, dovuto a un uso eccessivo del ginocchio.
Cosa si fa in caso di sindrome patello-femorale
Lo specialista valuta la condizione della rotula attraverso l’osservazione statica e dinamica del ginocchio. In fase acuta si ricorre a manovre manuali per contrastare il dolore e si consiglia al paziente di ridurre i carichi sulla rotula e le attività che la mettono sotto sforzo.
In seguito, a seconda della causa individuata, il protocollo riabilitativo contempla:
- l’allungamento muscolare;
- il rinforzo muscolare a livello del muscolo vasto mediale (uno dei 4 muscoli che compongono il quadricipite femorale) o dei muscoli dell’anca;
- il bendaggio (detto anche tiping) rotuleo per correggere il malallineamento della rotula, a cui si possono accostare rimedi ortesici a livello plantare o del ginocchio (ginocchiera rotulea).
Passiamo adesso alla tendinite rotulea.
La tendinite rotulea o ginocchio del saltatore
La tendinite rotulea è indicata anche come ginocchio del saltatore perché spesso ne soffrono proprio quegli sportivi che durante l’attività mettono sotto sforzo il ginocchio con dei salti (pensa alla pallacanestro o alla pallavolo). Ma attenzione: va detto che possono essere colpiti anche soggetti non sportivi.
Si tratta di una patologia del tendine rotuleo – che fa parte dell’apparato estensore del ginocchio e collega la tibia alla rotula –, e indica un eccessivo carico sul tendine. La pressione sul tendine aumenta in modo tale da causare un’irritazione nel suo punto di inserzione, e da qui può innescarsi l’infiammazione.
Le cause principali della tendinite rotulea
La patologia è dovuta a una debolezza o rigidità della muscolatura anteriore della coscia; a un sovraccarico funzionale; a microtraumi ripetuti. All’origine della tendinopatia, comunque, ci possono anche essere problemi di tipo posturale.
I sintomi della tendinite rotulea
In caso di tendinite rotulea, il dolore è localizzato nella parte anteriore del ginocchio, in corrispondenza dell’apice o della base della rotula o della tuberosità tibiale (la parte superiore della tibia dove il tendine di inserisce). Inoltre, si acuisce con la semiflessione del ginocchio.
Cosa si fa in caso di ginocchio del saltatore
Per questa patologia lo specialista può indicare riposo funzionale, ghiaccio, stretching dei muscoli flessori, e l’uso di un pressore sottorotuleo, una sorta di cinturino da indossare durante l’attività sportiva o lavorativa, che serve per ridurre la pressione sul tendine.
E qui finisce questo approfondimento. Mi raccomando, in caso di gonalgia, non ignorare il dolore e rivolgiti al tuo medico: prima agisci, prima guarisci.