Li usi in ogni momento della tua giornata, per le più piccole azioni come per le più faticose. Li usi per sorridere e per sbadigliare, per piegarti a raccogliere un fiore e per correre. Parliamo dei tuoi muscoli. Nella fattispecie, dei tuoi muscoli scheletrici.
La precisazione è doverosa, perché il sistema muscolare si compone di centinaia e centinaia di muscoli che – in base al tipo di tessuto di cui sono composti (liscio o striato) – si dividono in:
- muscoli lisci viscerali: sono involontari e rivestono le pareti interne di organi come lo stomaco e l’intestino;
- muscoli striati cardiaci: costituiscono il cuore, che sappiamo essere un muscolo involontario;
- muscoli striati scheletrici: tutti quelli che controlliamo volontariamente e che sono atti al movimento.
In questo articolo approfondisco con te l’anatomia e il funzionamento di questi ultimi.
I muscoli scheletrici: come si compongono e come funzionano
Innanzitutto diciamo subito che i muscoli scheletrici sono così denominati perché sono legati alle ossa del nostro scheletro tramite i tendini.
Sono formati da fasci di fibre muscolari, cellule polinucleate (cioè con più nuclei) di forma cilindrica e allungata. Queste contengono le miofibrille, strutture dentro cui sono presenti unità contrattili dette sarcomeri e dei filamenti di actina e miosina, due proteine, anch’esse protagoniste della contrazione muscolare. Sono le miofibrille a conferire al muscolo scheletrico la caratteristica striatura.
Il processo di contrazione dei muscoli prende avvio da un impulso trasmesso da un nervo e avviene sfruttando l’energia fornita alle cellule da una molecola detta ATP (adenosina trifosfato).
È curioso pensare a quante strutture e a quanti meccanismi ci siano dietro ogni nostro movimento. Non è così?
Ma continuiamo questo tour all’interno del muscolo. Vediamo quali sono le sue caratteristiche principali e studiamo più a fondo il fenomeno della contrazione.
Le 5 proprietà dei muscoli
Quando il muscolo si contrae, dando vita al movimento, sta mettendo in mostra tutte le sue proprietà, che sono:
- eccitabilità
- conduttività
- contrattilità
- elasticità
- viscosità
I vari tipi di contrazione
Ci sono vari tipi di contrazione. Infatti, a seconda del carico che i muscoli devono sopportare si ha una certa tensione muscolare, la forza che il muscolo oppone per far fronte al carico stesso. In base al rapporto tra carico e tensione muscolare si genera una certa contrazione che può essere dinamica o statica.
Le contrazioni dinamiche si dividono in:
- isotoniche, che danno vita all’accorciamento del muscolo;
- pliometriche, dove si verifica l’allungamento del muscolo.
Le contrazioni statiche corrispondono a contrazioni isometriche, durante le quali la tensione muscolare non modifica la lunghezza del muscolo.
I rischi a cui sono soggetti i muscoli
Quando ci muoviamo non pensiamo certo a questi processi che avvengono nel nostro corpo. Ma se qualcosa va storto ce ne accorgiamo subito. I muscoli, infatti, possono essere soggetti a pericoli come:
- la contrattura: si tratta di una contrazione involontaria e dolorosa di uno o più muscoli scheletrici che si presentano ipertonici al tatto. Spesso è dovuta ad allenamenti non preceduti da un adeguato riscaldamento;
- lo stiramento: è l’eccessivo allungamento di un muscolo, che può essere provocato da un movimento brusco. Può capitare di stirarsi un muscolo anche quando si fa attività fisica senza una congrua preparazione;
- lo strappo: più grave dello stiramento, consiste nella lacerazione delle fibre causata da una tensione muscolare troppo elevata. Questa circostanza può aver luogo, per esempio, quando si solleva qualcosa di molto pesante.
Insomma, avrai capito che se sottoponi il tuo corpo a sforzi che non può tollerare, le probabilità di incontrare sulla tua strada uno di questi infortuni aumentano in modo notevole. Se dovesse capitarti, sappi che puoi fare affidamento sulle soluzioni messe a punto dal Dr. Gibaud.
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Se fai sport o hai intenzione di cominciare, per evitare il rischio di lesioni muscolari, segui allenamenti adatti alla tua forma fisica e non saltare mai gli esercizi di riscaldamento.