Oggi voglio sottolinearti quali sono i migliori approcci per una reale prevenzione di questa patologia che è in larga diffusione e riguarda un numero sempre maggiore di italiani.
Non sottovalutare i primi sintomi
Nella pratica clinica, spesso, si osserva come i primi gradi del processo osteodegenerativo, quello in cui si manifestano i primi sintomi, spesso, siano ignorati dai pazienti.
Invecchiamento della popolazione e stili di vita sedentari sono solo alcuni dei motivi per i quali è prevedibile che anche in un prossimo futuro ci sarà una crescente diffusione della patologia. Si alzerà, così, l’attenzione di tutto il mondo scientifico per reperire approcci terapeutici sempre più mirati.
Non esistendo, in atto, una reale cura, siamo chiamati a guardare con interesse a tutto ciò che è in grado di ridurne la progressione o arrestarne i sintomi.
Le principali cause dell’artrosi
L’eziologia dell’artrosi è, quando non secondaria a evento traumatico o chirurgico, di origine mista.
I fattori biomeccanici che possono scatenarla sono:
- obesità;
- sedentarietà;
- dismorfismi ossei;
- stress fisici ripetuti.
A questi elementi si sommano fattori biochimici (ormonali, alimentari, etc..).
È indubbio, quindi, che l’approccio “terapeutico” debba prevedere molteplici interventi.
Protagonisti del processo artrosico articolare sono l’osso, la cartilagine e il liquido sinoviale.
Come intervenire
Numerosi sono gli studi in corso sulla possibilità di intervenire farmacologicamente sulla “salute” dell’osso (in particolare quello cosiddetto subcondrale) e della cartilagine. Ad oggi non esiste, tuttavia, una terapia in grado di arrestare il fisiologico “invecchiamento” articolare.
La maggior parte degli sforzi terapeutici si concentrano sul rallentare il processo degenerativo intervenendo con un approccio combinato e multidisciplinare.
La Fisiatria Interventistica, disciplina in larga diffusione in Italia, integra un approccio mini-interventistico, alla patologia muscoloscheletrica, a un percorso riabilitativo rapido e efficace.
Come riconoscere i primi sintomi
I primi sintomi dell’artrosi sono talmente tanto diffusi che a volte vengono considerati “fisiologici”.
Adesso, ti elencherò i principali:
- difficoltà ad iniziare un movimento dopo un riposo (come iniziare a camminare al mattino) per rigidità articolare e/o dolore;
- gli scrosci articolari;
- il dolore al carico.
Questi sono i primi segni che, se riconosciuti in tempo, possono consentire il ricorso a procedure preventive.
Spesso alcuni segnali, come la difficoltà ad accavallare le gambe, o a rialzarsi agevolmente dopo essersi piegati sulle ginocchia, rappresentano delle “spie” che, se colte in tempo, consentono un piano terapeutico/preventivo di buon successo.
Previeni l’artrosi con l’alimentazione e con un corretto stile di vita
I primi consigli devono riguardare la cosiddetta “igiene articolare”: buona condotta alimentare e corretto stile di vita sono, certamente, i primi passi per una reale prevenzione.
Evitare l’obesità, praticare una costante attività fisica e ridurre il sovraccarico fisico con gesti ripetuti scorretti, o posture anomale mantenute nel tempo, sono certamente le prime sensate raccomandazioni.
Trattamenti conservativi a base di acido ialuronico per non far procedere l’artrosi
Quando il processo patologico si è, però, instaurato, è possibile intervenire nelle prime fasi con diversi trattamenti conservativi.
L’integrazione alimentare, con prodotti a base dei cosiddetti “condroprotettori”, si è dimostrata valida nel ridurre le manifestazioni sintomatiche dei primi gradi di artrosi.
I trattamenti infiltrativi con acido ialuronico rappresentano una delle principali vie di trattamento.
Gli acidi ialuronici in commercio sono molteplici e con caratteristiche differenti. Come in ogni iter terapeutico la scelta dell’acido ialuronico dipende dall’articolazione che si vuole trattare, dal paziente e da numerosi altri fattori per i quali è imprescindibile un’attenta visita medica prima di ogni approccio terapeutico.
L’obiettivo dell’uso dell’acido ialuronico è la visco-supplementazione articolare, cioè l’iniezione di un preparato a base di questo acido direttamente nella cavità articolare interessata. Questa sostanza, per le sue proprietà, è in grado di consentire un miglior movimento articolare e, per i suoi effetti biologici, riduce l’infiammazione e il dolore.
Mediante monitoraggio ecografico è possibile oggi eseguire infiltrazioni con alto profilo di sicurezza e minimi disagi per il paziente.
Artrosi: fisioterapia e infiltrazioni
Il giusto percorso fisioterapico è spesso un valido supporto e deve essere integrato ai trattamenti infiltrativi. Ristabilire il corretto movimento dell’articolazione e renderla “funzionante” al meglio è certamente un passaggio obbligato per ridurre le probabilità di un peggioramento della degenerazione articolare e il rischio di rapide recidive.
Una corretta attività fisica è sicuramente indicata nel mantenimento di un buon stato di salute delle articolazioni.
Il nemico numero uno dell’artrosi: la sedentarietà
La sedentarietà oltre a causare un aumento del peso corporeo rappresenta un nemico per le articolazioni perché osso, cartilagine e muscoli richiedono il movimento per mantenersi in “buono stato”.
Il mantenimento di posture errate per lunghi periodi di tempo (come, ad esempio, nel caso di chi trascorre numerose ore in posizione seduta) è altrettanto nocivo, specie per le numerose articolazioni presenti nella colonna (tra le vertebre).
Non esiste, in conclusione, una terapia che “curi” l’artrosi, ma esiste un approccio combinato che, se ben coordinato e intrapreso nelle prime fasi della patologia, è in grado di condurre a una ottima qualità di vita e a rimandare o evitare l’approccio chirurgico.
Spero che questo articolo ti sia stato utile. Alla prossima!